venerdì 5 dicembre 2008

Controllare le passioni

Quanti sport e quanta passione. Per questo mi piace questo blog e il lavoro che faccio che consiste nell'analisi filosofica della realtà sportiva. Un lettore mi chiede se l'emotività può interagire nel successo sportivo e nel controllo di . Se a parità di condizioni fisiche e ambientali la mente può essere influenzata dalla passioni. Certo! Rispondo io. E lo sport aiuta a controllare emozioni e passione. Addirittura nelle brevi parole lette, si intuisce un alcunché di fondamentale nello sport come nella vita: le passioni possono essere positive o negative come ci insegnava il caro Spinoza, che la sapeva lunga, e sarebbe stato un ottimo sportivo: una macchina per fare sport e rendere al meglio. Le passioni sono energia che influenza il nostro corpo e la nostra mente e quindi la nostra resa. le passioni positive come la gioia inducono ad avere energia in eccesso che si può trasformare in adrenalina. Le passioni negative come la tristezza riducono il nostro benessere psico-fisico e impediscono una buona resa. Ma tutto ciò può essere vero fino a un certo punto e c'è sempre l'eccezione: una passione negativa come la rabbia può indurre a reagire positivamente: per es. in una gara dove la stessa può permettere di aumentare lo sforzo senza dare peso alla fatica. Oppure, come dice il nostro lettore, far tremare l'asta mentre si gioca a biliardo. Il biliardo, si sa, è uno sport di testa, molto cerebrale. Ma tutti gli sport lo sono. Io credo fermamente nella simbiosi di mente e corpo e credo che si influenzino reciprocamente. Il lettore mi chiedeva un rimedio, un metodo per concentrarsi in situazioni in cui l'emotività prende il sopravvento. L'unico rimedio efficace che io conosco è la consapevolezza: conoscere e i propri limiti e imparare a gestirli attraverso l'esercizio. Anche nello sport la virtù è un habitus, più la eserciti , più migliora.

(Grazie a Remo Bassi e al gioco del biliardo per l'ottimo spunto).