La pratica dello yoga, antica e saggia, va di moda oggi più che mai. In un tempo effimero e breve come il nostro lo yoga riporta nella dimensione dell'onirica eternità. Si esce dal tempo-momento per entrare nel tempo eterno dell'io in accordo con il mondo e in pace con il proprio fluire che corrompe. Con lo yoga ci si sente in sintonia con l'esterno per un tempo-spazio eterno che proietta il nostro corpo nell'eternità anche solo per poco, finché si esercita la pratica. E' una sensazione di uscita dal sé temporale per entrare nella dimensione del sé eterno, in pace con il mondo e con il proprio io contratto che si scioglie. Ci si dimentica del problema, del pensiero e si medita nella pace eterna della quiete. Semplicemente sublime! Da praticare quotidianamente
filosofiadellosport
Filosofia dello sport: lo sport dal punto di vista ontologico esistenziale con particolare attenzione alla figura dell'atleta e a chi gli ruota intorno. Problematiche sullo sport si affrontano nel dialogo diretto con gli atleti e gli sportivi
giovedì 9 novembre 2023
Io Yogo, tu Yoghi, egli Yoga
domenica 3 gennaio 2016
Basta fare
giovedì 31 gennaio 2013
Il ben-essere
martedì 22 novembre 2011
Corpo mio, non incepparti mai...
Un corpo allenato è bello a vedersi soprattutto se l’allenamento lo ha reso armonioso. Come in ogni cosa l’armonia denuncia la bellezza e la esalta e quindi qualsiasi esagerazione la sminuisce: muscoli troppo evidenti e sproporzionati infastidiscono. Come a dire: il troppo stroppia. Ma se si verifica un deficit? Pensiamo sempre al troppo e non alla carenza. Mi spiego: se il nostro corpo è poco sviluppato? Per es.: è troppo magro? È sgraziato comunque. L’equilibrio sta nel mezzo. Fino a qui non vi dico niente di nuovo.
Le mie sono riflessioni basate sull’esperienza dovuta alla mia quotidianità. Ho potuto appurare di aver mantenuto nel tempo un corpo ben sviluppato, allenato e armonioso. E’ da un po’ di tempo però che soffro di problemi intestinali. Il mio corpo appare gonfio al ventre e per questo non così armonioso come vorrei e il mio volto appare affaticato, segno della sofferenza o dell’instabilità, del mancato benessere psico-fisico. Ciò che provo è fonte di stress e il tutto degenera in smorfie e stanchezza oramai cronica. Non è sempre così anche perché mi sto curando. Ma a volte la sensazione di spossatezza prevale sulla mia volontà di guarire e io appaio disarmonica. Questa è una mera valutazione estetica del mio io ma la cosa più rilevante è come sto. Il mio organismo inceppato non mi permette di svolgere una corretta attività fisica, denuncio spossatezza e altri piccoli disturbi che si riflettono sul mio aspetto esteriore. Ma non solo: anche sul mio umore. Influenzano la mia psiche: sono svogliata e inattiva, io che sono invece solitamente iperattiva. Probabilmente i l mio corpo mi sta dicendo qualcosa: riposati e curati. Lo devo ascoltare. Basta un piccolo inceppo in un meccanismo perfetto e tutto sballa, riflettendosi in ogni dove: aspetto interiore ed esteriore. Lo sostengo da sempre anche quando incontro i miei consultanti durante le sedute di consulenza e i nostri dialoghi: la cura di se stessi parte dall’esterno: una bella pelle e un fisico tonico ma deve penetrare all’interno per essere consapevoli di tutto ciò che non va; scoperto il malumore, lo si risolve. La consapevolezza è il primo passo per la soluzione e poi ci sono le decisioni da prendere. Ma sapere già perché si sta male è un ottimo punto da cui partire. Non si deve perdere la fiducia nè la pazienza: si deve individuare la causa e risolvere il problema. La consapevolezza è il primo passo verso la guarigione. E allora via: una chiacchierata con un esperto e una cura adeguata aiutano.
lunedì 8 novembre 2010
Un ambiente familiare aiuta lo sportivo?
Conta l’ambiente?
Un ambiente familiare aiuta sempre lo sportivo? Come in ogni interazione che si trasforma in una relazione ossia in un rapporto duraturo vi sono dei pro e dei contro. Pro: l’affettività viene stimolata in un ambiente familiare e l’autostima viene valorizzata dall’affetto. Il cosiddetto calore umano crea un ambiente piacevole che stimola la ricreazione e il divertimento, componenti essenziali dell’attività sportiva. Tali componenti , associate alla troppa benevolenza, possono divenire difetti: il troppo affetto abbassa le difese, aumenta la fiducia in sé che diventa a volte eccessiva, non stimola l’impegno. L’impegno ha bisogno della carota ma anche del bastone, esso viene stimolato se, chi lo pretende, sa mantenere il giusto distacco determinato dal ruolo autoritario. L’ambiente familiare deve essere un equilibrio fra affetto e autorevolezza. Infatti una famiglia si dice buona se ci sono entrambe le componenti. Sono stata di recente a Caccamo, precisamente nel centro sportivo di Caccamo. Ho trovato queste due componenti: autorevolezza e familiarità. Il clima e l’ambiente della Sicilia aiutano l’amalgamarsi dei due elementi: vi è il calore del sole ma anche l’aridità del clima. Potremmo spostare il tutto al nord e dire: vi è la mitezza del clima e la sua rigidità. Come a dire: l’ambiente che conta è quello gestito dalle persone. Se, chi conduce l’attività e guida i giovani ragazzi allo sport non esercita entrambe le componenti , ha fallito. Sfoggerà atleti superbi o castrati. E ciò sarà negativo per il loro rendimento ma anche per la formazione del sé. Una persona giovane ha bisogno di modelli, impara dai modelli più che dalle parole. Se il modello è in equilibrio e dosa il bastone e la carota appunto, tale persona diverrà molto probabilmente un atleta equilibrato, che saprà dosare coraggio e calma perché le avrà apprese grazie all’autorevolezza e alla familiarità dell’ambiente in cui è cresciuto. Conosco una persona così, e gli sono molta grata. Si chiama Genadi Guralia.
sabato 20 marzo 2010
Ballare sull'acqua
Le figure sono la danza dello sci nautico. Rubano al pattinaggio giri e salti. Rendono la disciplina dolce e piacevole allo sguardo. Il tutto si riduce in una tratto breve che dura solo 20 secondi. Ma sono momenti di piroette (360 g, 540 g, 720g) e salti (flips); dove la tecnica conta ma ci vuole anche forza, grazia ed equilibrio. L'atleta emerge in tutta la sua figura che viene esaltata dal gesto: il salto o la piroetta, e viene enfatizzata dal gioco di acqua e sole. Le figure sono sempre al centro degli sguardi di coloro che amano la disciplina, che aspettano l'esecuzione perfetta di un front flip (salto in avanti) o di uno ski line (si fa passare la corda sotto lo sci e l'atleta salta, compiendo un mezzo giro o un giro completo e via di seguito). Peccato che nelle valutazioni sia priviliegiata la quantità di figure eseguite in rapida successione e la difficoltà tecnica di ciascuna di esse, senza però dare spazio alla bella esecuzione che dovrebbe essere valutata. L'atleta dello sci nautico in figura diventa un artista e interpreta uno stile di danza sull'acqua. Dopo il pattinaggio è uno degli spettacoli più belli a vedersi.
sabato 2 gennaio 2010
Lo sport diventa ......
Come in ogni realtà anche nello sport vi è il bisogno di realizzarsi ma deve essere gestito attraverso l'abito dell'equilibrio, pena il trascendere se stessi e le proprie potenzialità, danneggiandosi.