martedì 22 novembre 2011

Corpo mio, non incepparti mai...



Un corpo allenato è bello a vedersi soprattutto se l’allenamento lo ha reso armonioso. Come in ogni cosa l’armonia denuncia la bellezza e la esalta e quindi qualsiasi esagerazione la sminuisce: muscoli troppo evidenti e sproporzionati infastidiscono. Come a dire: il troppo stroppia. Ma se si verifica un deficit? Pensiamo sempre al troppo e non alla carenza. Mi spiego: se il nostro corpo è poco sviluppato? Per es.: è troppo magro? È sgraziato comunque. L’equilibrio sta nel mezzo. Fino a qui non vi dico niente di nuovo.

Le mie sono riflessioni basate sull’esperienza dovuta alla mia quotidianità. Ho potuto appurare di aver mantenuto nel tempo un corpo ben sviluppato, allenato e armonioso. E’ da un po’ di tempo però che soffro di problemi intestinali. Il mio corpo appare gonfio al ventre e per questo non così armonioso come vorrei e il mio volto appare affaticato, segno della sofferenza o dell’instabilità, del mancato benessere psico-fisico. Ciò che provo è fonte di stress e il tutto degenera in smorfie e stanchezza oramai cronica. Non è sempre così anche perché mi sto curando. Ma a volte la sensazione di spossatezza prevale sulla mia volontà di guarire e io appaio disarmonica. Questa è una mera valutazione estetica del mio io ma la cosa più rilevante è come sto. Il mio organismo inceppato non mi permette di svolgere una corretta attività fisica, denuncio spossatezza e altri piccoli disturbi che si riflettono sul mio aspetto esteriore. Ma non solo: anche sul mio umore. Influenzano la mia psiche: sono svogliata e inattiva, io che sono invece solitamente iperattiva. Probabilmente i l mio corpo mi sta dicendo qualcosa: riposati e curati. Lo devo ascoltare. Basta un piccolo inceppo in un meccanismo perfetto e tutto sballa, riflettendosi in ogni dove: aspetto interiore ed esteriore. Lo sostengo da sempre anche quando incontro i miei consultanti durante le sedute di consulenza e i nostri dialoghi: la cura di se stessi parte dall’esterno: una bella pelle e un fisico tonico ma deve penetrare all’interno per essere consapevoli di tutto ciò che non va; scoperto il malumore, lo si risolve. La consapevolezza è il primo passo per la soluzione e poi ci sono le decisioni da prendere. Ma sapere già perché si sta male è un ottimo punto da cui partire. Non si deve perdere la fiducia nè la pazienza: si deve individuare la causa e risolvere il problema. La consapevolezza è il primo passo verso la guarigione. E allora via: una chiacchierata con un esperto e una cura adeguata aiutano.